ACCOGLIENZA BIMBI DI CHERNOBYL

Il coraggio di sognare

Arrivata! Ero con i miei compagni di classe, tutti in fila, tutti emozionati e preoccupati. Anch’io ero emozionata. Era come guardare un sogno bello, chiaro, ma sconosciuto. Ricordo l’aria che ho respirato. Era molto diversa dalla nostra. E adesso, anche se sono passati molti anni, arrivando in Italia la prima cosa che faccio è un profondo respiro di “aria italiana”. E ricordo la mia emozione per quel sogno realizzato. Ripenso al nostro primo incontro, alle mie paure, al nostro primo abbraccio, alla luce che brillava nei tuoi occhi. Ancora non sapevo che si chiamava “Amore” Ancora non sapevo che sarebbe stato per sempre. E ogni volta sussurro e prego grazie per avermi regalato una possibilità, grazie per ogni cambiamento inaspettato nella mia vita

S. 22 anni

Chernobyl sfortunata cittadina ucraina, è entrata a caratteri cubitali sui media di tutto il mondo e nella storia dell’umanità; insieme all'incidente avvenuto nella centrale di Fukushima nel marzo 2011 è considerato uno dei due incidenti nucleari classificati come catastrofici(massimo livello IAEA).

Nonostante siano passati più di trent’anni la vicenda Chernobyl non è ancora conclusa; Il reattore, nonostante l’incidente, è vivo: infatti il 95% del materiale radioattivo presente il 26 aprile 1986 è ancora racchiuso nel sarcofago: circa 200 tonnellate di contenuto altamente pericoloso. Il processo radioattivo, però, non si può fermare e le trasformazioni spontanee generano in continuazione altri radionuclidi oltre a quelli già entrati nel ciclo ambientale nel 1986.

La gente delle zone colpite dal fall-out nucleare, per vivere, è stata costretta a nutrirsi di cibi da loro prodotti e coltivati in terreni con una contaminazione radioattiva molte volte superiore alla soglia di rischio. Bambini in fase di sviluppo continuano giorno per giorno ad incamerare nel proprio organismo sostanze radioattive che possono portare il loro organismo a sviluppare terribili malattie come tumori, leucemie, ecc

L'unico rimedio sino ad ora conosciuto è quello di allontanare periodicamente questi bambini dalle loro zone di residenza consentendo loro di smaltire, seppur parzialmente, una certa quantità di radio contaminazione incamerata nell'organismo. Offrire ai bimbi, la possibilità di respirare aria pulita, mangiare cibi sani, anche solo per brevi periodi, li aiuta a recuperare le difese immunitarie venute meno a causa della loro condizione di vita e riduce i rischi di ammalarsi. Dati scientifici e oggettivi confermano il reale beneficio di queste accoglienze a scopo terapeutico.

Dopo l’incidente di Chernobyl sono state intraprese forme di solidarietà internazionale a favore dei bambini provenienti da Chernobyl. Tali iniziative risultano ancor oggi essere molto importanti per le intrinseche finalità di tali iniziative, volte a migliorare le condizioni di salute dei minori; Ogni anno decine di migliaia di famiglie italiane ospitano i bimbi provenienti dalle zone di Chernobyl; La maggior parte di loro torna negli anni successivi presso la stessa famiglia dove sono stati ospitati negli anni precedenti e con la quale si è instaurato un bellissimo rapporto di amicizia e solidarietà sia con loro che con i loro familiari.

I programmi di accoglienza temporanea in Italia rappresentano un’esperienza unica in Europa, attraverso la quale diviene chiaramente visibile la vocazione solidaristica dei cittadini, delle famiglie e delle realtà associative del nostro territorio. Dal 1986 (anno della catastrofe nucleare di Chernobyl) ad oggi, sono stati migliaia – oltre 540.000 solo negli ultimi vent’anni – i minori stranieri che hanno potuto vivere momenti significativi ed esperienze importanti per la loro salute, il loro benessere, la loro crescita grazie al lavoro e all’attenzione di enti, associazioni e famiglie.

Per ospitare non serve: avere una casa grande, avere grandi disponibilità finanziarie, avere necessariamente dei figli piccoli, conoscere la lingua russa. E’ necessario: Garantirgli vitto , alloggio e tanto affetto, avere un po di tempo da dedicargli, renderlo partecipe della quotidianità familiare; Solitamente si può chiedere di ospitare un maschietto o una bimba, l'età consentita và dagli 8 anni in poi. Non bisogna pensare che i bimbi siano portatori di malattie che possano nuocerci: il problema purtroppo è solo loro

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